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Si può mettere un termine in un testamento? Ecco cosa dice la legge

sofiazanelotti

Benvenuti nel blog di ForLife, lo studio specializzato in successioni ereditarie. Oggi affrontiamo un tema su cui molti nutrono dubbi: l’apposizione di un termine alle disposizioni testamentarie. È davvero possibile stabilire che un’eredità duri solo per un certo periodo o che abbia inizio in un momento futuro? Scopriamolo insieme, facendo chiarezza sulle regole previste dal Codice Civile.

termine testamento

Che cos’è il termine nelle disposizioni del testamento

Il termine è un elemento aggiuntivo (o “accidentale”) che può essere inserito in un testamento per definire:

  • Un momento o un evento certo dal quale ha inizio l’efficacia di una disposizione (termine iniziale).

  • Un momento o un evento certo in cui termina l’efficacia della disposizione (termine finale).


Un esempio di termine iniziale potrebbe essere:

«Attribuisco il legato a Filano dal giorno in cui compirà 30 anni

Invece, un esempio di termine finale potrebbe essere:

«Lascio il diritto di usufrutto a Caio fino al 31 dicembre 2030

Perché non si può apporre un termine all’istituzione di erede

La legge italiana stabilisce che il termine non può valere per l’istituzione di erede, bensì solo per i legati. Lo stabilisce l’art. 637 c.c., secondo cui si considera “non apposto” il termine apposto a una disposizione a titolo universale (ossia all’istituzione di erede).

Questo deriva dal principio “semel heres, semper heres” (“una volta erede, erede per sempre”): l’attribuzione dello status di erede è definitivo e non può essere soggetto a scadenze temporali. Se il testatore viola questo precetto, la clausola sul termine viene semplicemente ignorata, senza invalidare l’intera disposizione testamentaria.


Esempio:

«Istituisco erede Caio per dieci anni e, trascorso tale periodo, Sempronio diventerà erede al suo posto.»Questa previsione è nulla nella parte in cui cerca di limitare temporalmente l’eredità. In pratica, Caio e Sempronio risulteranno chiamati entrambi eredi, come se il termine non esistesse.

Il termine per i legati: come funziona

Se invece parliamo di legati (disposizioni a titolo particolare), il termine è ammesso. Il testatore può dire, ad esempio:

«Lascio il mio appartamento a Caia fino al 31 dicembre 2040, dopodiché subentrerà il legatario successivo, Tizio.»

In questo caso, la durata del diritto di Caia è limitata, e allo scadere del termine finale, il diritto o si estingue (nel caso di un diritto reale minore, come l’usufrutto) oppure torna in capo all’eredità, passando a un nuovo legatario se il testatore lo ha espressamente previsto. Questo non si configura come una sostituzione fedecommissaria (vietata dall’art. 692 c.c.), perché i beni non vengono consegnati dal primo legatario al secondo, bensì è il testatore stesso a prevedere che, allo scadere del termine, il bene spetti direttamente a un altro soggetto.


Effetti della scadenza del termine e amministrazione dei beni

  • Termine iniziale: se è indicato un momento o un evento futuro certo (ad es. il 1° gennaio 2025), il legatario matura un’“aspettativa protetta” sin dall’apertura della successione. Alla scadenza, il suo diritto diventa pienamente efficace.

  • Termine finale: al momento in cui scade il termine, il legatario perde il diritto (o comunque il suo diritto si ridimensiona, ad esempio se consisteva in un usufrutto). Se il testatore ha previsto che quel bene passi a un successivo beneficiario, quest’ultimo potrà esigerne la consegna o, se il legatario si oppone, agire legalmente.

In queste ipotesi, la legge prevede che chi gode temporaneamente del bene sia tenuto ad amministrarlo con diligenza, anche nell’interesse di chi ne diventerà titolare in futuro. In certe circostanze, può essere richiesta una garanzia o nominato un amministratore estraneo, se il beneficiario temporaneo si rifiuta di fornire tale garanzia (artt. 640 e 641 c.c.).


Termine di efficacia vs. Termine del diritto

È importante non confondere il termine di efficacia di una disposizione testamentaria con il termine del diritto. Ad esempio, se nel patrimonio ereditario esiste un diritto di superficie con scadenza tra 20 anni, quel termine riguarda solo il diritto reale e non incide sullo status di erede di chi lo riceve. Quando scadrà il diritto di superficie, l’erede resterà comunque erede, mentre il suolo si consoliderà in capo al proprietario.


Conclusioni: il supporto di ForLife

Come abbiamo visto, l’apposizione di un termine nel testamento è consentita solo in riferimento ai legati, non per l’istituzione di erede. Ciò può generare errori o incomprensioni, soprattutto se il testatore intende gestire la successione in modo dettagliato e personalizzato.


Lo Studio ForLife è qui per offrire:

  • Consulenza specializzata sulla redazione del testamento, aiutandoti a evitare clausole nulle o inefficaci.

  • Assistenza legale per interpretare disposizioni testamentarie complesse in caso di conflitti tra eredi e legatari.

  • Tutela dei diritti di chi si trova a gestire beni soggetti a termine, garantendo un passaggio di proprietà lineare e privo di incertezze.


Se hai bisogno di chiarimenti o desideri una consulenza su come impostare correttamente le tue volontà testamentarie, contattaci: ti guideremo in ogni passaggio, assicurandoti di rispettare la legge e tutelare la tua volontà.

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